La nostra Attila - Mascotte del sito  !!!!

ELISA...CON L'OCA...

Il nostro Percy - Pupillo del sito !!!!

...ed i vermiciattoli NON invitati!

Non c'è cosa più bella che poter stare nella fresca ombra di un grande albero in una torrida giornata estiva. Io mi trovavo giusto in quella felice situazione, non solo, era seduta su una comoda poltrona da giardino, sorseggiavo il primo caffè della giornata e mi godevo la visto del lago. Erano le 9 del mattino ed avrei dovuto sentire gli uccellini...invece...Ma questa è un'oca! Un'oca? Sì, nel vialetto che portava all'uscita del campeggio c'era proprio un'oca. Si dondolava, avanzava lentamente e tra un richiamo e l'altro faceva colazione con i fiori dei giardinetti degli altri campeggiatori stanziali. Ma cosa ci faceva lì? Probabilmente era uscita dal laghetto artificialle per la pesca, dove ce n'erno tante....ma era dall'altra parte del campeggio. Probabilmente si era persa! Bisognva riprenderla e riportarla al laghetto, primaa che qualche bambini.....

"Ciao!"
"Ciao, Franco! Che ci fai qui? E la mamma?" "Sta arrivando!"
Infatti dietro all'oca una figura inconfondibile:
"Giuseppe, vieni qui! Prendi l'oca!Non vedi cosa combina?"
Anche la voce era inconfondibile! Era proprio lei: la mia amica di scuola Elisa! C'era anche il marito Lino, i figli Giuseppe e Franco ( che era già sotto il mio albero in bicicletta), Pulce, la loro cagnetta e....l'oca! Sì, perchè l'oca faceva parte del gruppo. L'avevano vinta poco tempo prima ad una fiera e fino ad allora l'avevano lasciata libera nel loro giardino. Ora dovevano partire e restare assenti per 2 mesi, così l'idea era di ridarle la libertà nel laghetto artificiale del campeggio. Il fino era nobile, ma la via per arrivarci......

ATTENZIONE!!!!!! Troppo tardi! Micio Mao, la nostra gattina, avevao scioperta l'intrusa. La povera oca aveva cercato riparo tra le zampe di Puklce, che era legata alla gamba del tavolino. Pulce, che naturlmente riteneva l'oca un membro della sua famiglia, si era subito sentita in obbligo di difenderla ed era perciò partita a razzo dietro a Micio Mao. Nel giro di pochi secondi....un disastro! Infatti il tavolino era stato costretto a seguire Pulce, tutto il meraviglioso caffè, che pochi secondi prima fumava nella tazzina e dalla caffettiera, era irrimediabilmente perduto.Ora si trovava nella borsa di Elisa tra pannolini, magliette e pantaloncini. Pulce nella sua corsa sempre seguita dal tavolino, era riuscita a rovesciare quasi tutte le sedie, aveva costretto Micio Mao ad arrampicarsi su un albero e quasi si strozzava, perchè il tavolino era rimasto impigliato tra le sedie ed un albero, ma lei continuava a tirare eda dimenarsi!

Dov'era finita la mia pace? La giornata era iniziata così bene! Ed ora al solo guardarsi attorno vaniva voglia di chiudere gli occhi e pensare: "Non è vero! E' solo un incubo! Ora mi sveglierò e tutto sarà svanito!" Ma la voce stridula di Elisa faceva rabbrividire ed inevitabilmente faceva capire che era tutto vero!
"Allora Lino, ti ricordi che hai 2 figli? Guarda, Giuseppe si è rovesciato addosso tutta la Coca Cola e non posso neppure cambiarlo, perchè tutto quello che è nella borsa è sporco si caffe! Barbara, puoi darmi una maglietta di tuo figlio?"
Te pareva! Cosa potevo dirle? Io rimanevo lì tutta la stagione, perciò era logico che avessi molti cambi, ma mio figlio non gradiva!
"Ma certo!"

E l'oca? Non c'era più! Eccola! Era in fondo al vialetto che procedeva di nuovo lentmente, questa volta in senso inverso, ma sempre assaggiando qua e là i fiori delle aiuole. I Bambini l'hanno subito raggiunta e prima che l'oca potesse rendersene conto, si era trovata contesa tra i suoi 2 padroncini. Ci sono andate di mezzo lle zampe ed un'ala.Perchè loro, uno di 3 anni e l'altro di 5, ancora non si rendevano conto che non si trattava di un giocattolo. L'oca è stata salvata in extfremis, ma era terrorizzata e non stava ferma un attimo. Portarla fino all'entratra del laghetto era impossibile, sarebbe scappata di nuovo e le zampe e l'ala avrebbero dovuto sopportare un altro attacco. L'unica cosa da fare era gettarla oltre la reta nel posto più vicino. Era talmente semplice! Solo che il punto più vicino si trovava dietro ad una casetta circondata da una bellissima aiuola di betunie...e noi dovevamo arrivare per forza vicino alla rete! Conm un tonfo l'oca era atterrata dall'altra parte della rete.
"Spostati, famnmi vedere!" con uno spintone Giuseppe è stato spostato!
"Mamma, non si muove più! E' morta!" Giuseppe aveva già le lacrime.....Elisa al primo momento sembrava preoccupata...io pure, mi era tornato in mente il rospo.....ma poi con voce stranamente suadente ha detto:
"Ma no, non vedi? Devi orientarsi. Guarda si è mossa!"
Infatti l'oca si è mossa un po', si è guardata attorno (non le sembrava vero che ci fosse una rete che la divideva dalla sua famiglia) ma alle spalle aveva un pavone, che con tutto quel trambusto si era leggermente irritato ed aveva aperto la sua possente coda.....ma deve esserci rimasto proprio male, perchè l'oca non l'ha neppure notato, dopo aver rimesso in ordine le sue piume ha ripreso a dondolare ed avanzare lentamente verso il laghetto ed avevaanche ripreso a beccare un fiorellino qua, un ciuffo d'era là...

Giuseppe e Franco la chiamavano, volevano salutarla, ma lei si è mostrata decisamente scortese. Non ha ringraziato e non si è neppure girata per l'ultimo saluto.
"Ehi!Barbona! ma guarda che disastro! Lo vedi che ci sono i fiori o no?"
In effetti i fiori non si vedevano, magari prima dell'opera di salvataggio, ma ora decisamente si vedevano solo delle macchie colorate su un mucchio di terra piena di buche!
"Su, bambini, venite via, che la signora ci sgrida!"
E' stata l'unica reazione di Elisa!
La comitiva si è poi allontanata dal luogo del misfatto, senza però tralasciare di spargere altri segni del suo passaggio: il piccolo Giuiseppe era ancora un po' maldestro con il triciclo e così la sua corsetta è finita contro una macchina parcheggiata proprio lì. E' incredibile il danno che può causare un piccolo manubrio....per fortuna la padrona era ancora impegnata a rimpiangere le sue betunie!

La giornata era molto calda, perciò tutta la tribù si è trasferita in spiaggia ed il tempo è passato senza grandi traumi. Alle 2 eravamo finalmente a tavola, ma prima di arrivarci.....Elisa aveva portato l'arrosto già pronto, così io dovevo solo pensare al primo ed al contorno. Sono toranata dalla spiaggia un po' prima degli altri ed ho messo l'acqua sul fuoco. I bambini però appena sentono parlare di mangiare non hanno più la cognizione del tempo. Franco e Giuseppe avevano fame, ma non er possibile farli ragionare. Ad essere ottimisti ci voleva ancora una buona mezz'ora. Inoltre loro della pasta, dell'acqua che non bolliva ancora non gliene importava proprio niente. Loro avevano deciso di mangiare dei toas. Io avevo tutto l'occorrente per farli, ma mi mancava la cosa essenziaLE: IL TOSTAPANE! In campeggio , data la data frequenza della corrente a nostra disposizione, non era possibile farlo funzionare, perciò era inutile portarlo. Anche questo naturalmente era inutile cercare di farglielo capire. Conclusione la loro dolce mamma ha risolto il problema. Ha scaldato le fette di pan carrè sulla fiamma viva del fornello e poi le ha imbottite. Le fette al calore si sono piegate e sembravano delle scodelle. Inotre risultavano anche un pochino bruciacchiate. Le sottilette sono rimaste fredde e dure ed il prosciutto ovviamente pure! L'aspetto era decisamente deludente e poco invitante. Era un paliativo che sarebbe andato bene a me, giusto se avevo veramente fame, ma "loro" non ci sono cascati neppure per un minuto! Addio pace!
"Io voglio un toast!" Franca "Io ne voglio 2 e la Coca Coal!" Giuseppe!
Elisa incominciava ad innervosirsi:
"Su, fate i bravi, tra poco è pronta la pasta!"
"No, io voglio il toast!"
"Anch'io !"
"Ma insomma, non c'è, fate i bravi!"
I nervi di mio marito stavano per cedere, così si è offerto volontario per accompagnare i due poveri pargoletti al bar....Sono riusciti a mangiare i toast!

Bisognava solo apparecchiare. Tra parenti residenti come noi in campeggio, ospiti e noi, eravamo in 17 (già il numero era un programma). Di tavoli e sedia ne avevamo abbastanza, perciò in apparenza non dovevano esserci problemi....
"Barbara, vieni qui! Questa è la posizione giousta per il tavolo! Così non dondola ed è all'ombra"
La voce era di Elisa..... premurosa!
"Sì, ma se lo mettiamo lì sbarriamo il passaggio a mia cognata!"
"Pazienza, ci spostiamo quando passa!"
"Non puoi alzarti tutte le volte, dai retta a me, ormai siamo pratici e sappiamo come metterli!"
Elisa era insistente! Si era affezionata a quella posizione.....
"Sai, se mettiamo qui il tvolo, Giuseppe può sedersi sulla panca che gli piace tanto..."
"No, non potrebbe comunque sedersi su quella panca! E' piena di spuntoni e la usiamo solo per casi eccezionali! Va bene per me e per mia madre che sappiamo dove e come sederci!"
"Ma perchè vuoi sempre complicare le cose?"
Era sempre Elisa che parlava!
"Senti, la pasta è quasi pronta, vai a farti un giro e lasciaci lavorare, quando siamo pronti ti chiamiamo!"
Madama si era offesa leggermente, ma lop scopo era stata raggiunto. Taceva e guardava! I tavoli erano a posto, erano tutti all'ombra, erano tutti in piano, non dondolavano....era bisognava solo assegnare i posti: bastava che i bambnini avessero le sedie più sicure e che fossero nelle vicinanze delle relative madri, che le donno fossero comodo per potersi alzare e servire in tavolo e che gli uomini fossero un pochino divisi e distanziati per evitare dialoghi unilaterali e comizi....NIENT'ALTRO! Dunque! Alle 2 tutti i problemi erano stati risolti! Tutti erano seduti e soddisfatti.

Davanti a noi un meraviglioso piatto di pasta all'arrabbiata! Il profumo era inebriante, aveva l'effetto di un balsamo. La pasta scendeva che era un piacere! Il silenzio che si era finalmente creato era ancora più piacevole....quasi impressionante! Ma poi i piatti si sono svuotati e l'incantesimo è finito! Quando ero piccola era buona norma che nessuno si alzasse da tavola prima che tutti avessero finito di mangiare. Alzarsi tra un piatto e l'altro era inamissibile! Se poi c'erano ospiti o si erano invitati...! Se per caso la cosa mi sfuggiva era sufficiente incrociare lo sguardo di mia madre! Con i piccoli di questa generazione invece, è una gara di resistenza! Vince chi ha più costanza!
La mamma: "Viene qui! Dove vai? Stai fermo! Allora hai capito?"
Il papà: "Smettila di urlare! (rivolto natyuralmente alla mamma, non hai piccoli!) Lasciali andare così stiamo un attimo in pace!"
Avevano vinto loro:I PICCOLI !

Elisa aveva portato l'arrosto, era talmente grande che sarebbe bastato solo epr la merenda dei miei figli. Ma poichè era costantemente a dieta, aveva perso l'ordine delle grandezze. Fortunatamente era da mangiare freddo, così tagliando le fette molto sottili e disponendole con un pio' di fantasia sul piatto, si poteva ottenere un effetto ottico passabile. Alla vista dell'arrosto la gioventù dispersa è tornata di sua volontà. Mia madre si è occupata della distribuzione. La prima fetta è toccata a mia marito:
"Barbara, guarda! Ma questo non è un vermiciattolo?"
Sì, era proprio un minuscolo vermiciattolo bianco! Tutti sono rimasti con il fiato sospeso, ma mia madre con naturalezza ha continuato a distribuire la arne ed ha spiegato:
"Sarà caduto da una foglia!"
Dopotutto eravamo all'ombra di un albero. Mia madre con un tovagliolo l'ha tolto. L'incidente sembrava chiuso. Io guadavo in alto. Eravamo sotto unplatano. Di solito i vermiciattoli che trovavamo erano verdi, larghi almeno 5 millimetri e lunghi alcuni centimetri. Erano arrotolati ed appesi al loro filo, ma quello nel piatto era lungo appena 3 millimetri e sembrava un filo, tanto era sottile! Come faceva a venire dall'albero? Sul piatto, che era verde, era rimasta solo una fetta......ma su quel piatto c'era qualcosa di bianco che si muoveva. Il movimento era a raggera dal centro verso il bordo del piatto. Altro che vermiciattolo caduto dall'albero! Quelli erano vermiciattoli....tanti vermiciattoli, che provenivano DALLA CARNE!!!! "Mamma, io non ho ancora avuto la carne." Brontolava mia figlia e stava per prendere l'ultina fetta....
"No, non toccarla!" In quel momento una forchetta (che era di mia madre) aveva già preso l'ultimo pezzo. Sul piatto era rimasto solo quel minuscolo esercito in movimento! Il piatto doveva sparire in fretta! Intanto mia figlia continuava a brontolare, ma senza darle molta importnza ho preso il piatto vuoto e mi sono allontanata.
Tutti hanno continuato a mangiare con la massima allegria.Il mio stomaco invece si era completamente bloccato. Non sono neppure riuscita a mangiare la macedonia con la panna, che mi piace tanto. Ho solo bevuto un caffè con un AMARO DOPPIO!!!

Alla fine del pranzo stavo cercando di riordinare un po' la cucina e mia madre alla finestra mi ha detto:
"E' un peccato che tu non abbia mangiato la carne. Se sapessi come era buon! Chiedi ad Elisa la ricetta! Aveva un sapore particolare!"
L'urto di vomito è stato inevitabile!
"Sarà stata il ripieno!" ho commentatao!
"Ma no, era arrosto normale. Non aveva nessun ripieno!"
"Mamma, ti assicuro che aveva il ripieno! Ti assicuro che è meglio non ti dica in cosa consisteva il ripieno!"
" Ma dai, non essere ingiusta.la carne non aveva ripieno ed era proprio buona. Peccato che era poca!"
"Ti ricordi il vermiciattolo?"
"Quello caduto dall'albero nel piatto di tuo marito?"
"Sì, quello! Solo che non è caduto dall'albero!"
"Come no?
"Mi dispiace dovertelo dire, ma proveniva dalla carne, che ne er piena!"
Povera mamma! E' sbiancata!
"E tu me l'hai lasciata mangiare e non mi ha detto niente?"
"Come facevo? Quando me ne sono accorta praticamente avevate mangiate già tutto!"
Ci siamo riprese entrambe con un Amaro....ed un caffè molto forte!

Le giornate arrivano sempre alla fine e così è arrivato anche il sospirato momento della partenza degli ospiti. Tutto è ritornato alla normalità e mi sono ritrovata sotto al mio albero, al fresco della sera, con la mia immancabile tazza di caffè! Fumava ed il profumo non mi è mai sembrato più invitante!


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